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Il personale dell’AMP, coinvolto nell’esercitazione, al fine di contenere la migrazione del materiale galleggiante ed evitare che lo stesso si espandesse rapidamente, ha circondato con le apposite barriere galleggianti la superficie inquinata e, velocemente, posizionato gli appositi fogli assorbenti. Le barriere, che servono ad arrestare lo spandimento di tutto ciò che galleggia, cambiarne la direzione, favorire l'ispessimento e quindi facilitare il recupero del materiale, si sono adattate al moto ondoso.
Terminata l’esercitazione, i tecnici dell’AMP hanno segnalato al personale della Capitaneria la fine dell’emergenza. L’operazione è stata effettuata, senza alcuna difficoltà o ritardi, dalle ore 11.30 alle ore 12.10. L’operazione, in ambito di Certificazione ambientale UNI EN ISO 14001:2004, si è rivelata efficace in quanto ha permesso di testare nuovamente una serie di manovre da attuare in caso di reale inquinamento marino causato da idrocarburi o altri prodotti. Più specificatamente, ha evidenziato una sempre maggior capacità di reazione e azione da parte del personale AMP.
"L’organizzazione e lo svolgimento di tale simulazione - dice Claudio Valerani, tecnico dell'AMP- ha rappresentato un’ulteriore occasione per rinnovare lo spirito di collaborazione che lega, nelle attività di prevenzione e gestione ambientale, l’Area Marina Protetta del Parco Nazionale delle Cinque Terre con la Capitaneria di Porto. Un sodalizio destinato a crescere nel tempo per garantire una sempre maggior tutela dell’ambiente marino e costiero."