- Proposte di viaggio
- Ente+
La Monaco Ocean Week è la settimana dedicata al mare che si svolgerà nel Principato dal 30 marzo al 4 aprile.
Tra i numerosi simposi, conferenze e riunioni di esperti dedicati alla sensibilizzazione sugli oceani e la protezione dell’ambiente naturale aperti al pubblico, venerdi 31 marzo, al Museo Oceanografico di Monaco, ha avuto luogo il convegno dal titolo RAMOGE, Per una gestione sostenibile degli ancoraggi, al quale ha preso parte anche l’Area Marina Protetta delle Cinque Terre mettendo a disposizione le proprie esperienze nel corso della sessione dedicata alla pianificazione e gestione della nautica da diporto.
Il particolare il Direttore del Parco e Area Marina Protetta delle Cinque Terre, Patrizio Scarpellini, è intervenuto sugli aspetti legati alla pesca professionale ed i prodotti ittici d’eccellenza, la regolamentazione del trasporto marittimo attraverso la Carta Servizi Blu Card, e, per quanto riguarda la nautica da diporto, l’attività di monitoraggio anche in collaborazione con la comunità marinara locale.
Durante il dibattito pubblico invece è intervenuto Claudio Valerani, tecnico dell'Area Marina Protetta, con una presentazione dal titolo Gestione di una zona di ancoraggio; regolamentazione, soluzioni tecniche, manutenzione, prenotazioni e servizi accessori.
"L’evento - dice Patrizio Scarpellini, direttore AMP Cinque Terre - ha rappresentato una occasione per fare il punto della situazione sulle tecniche di ancoraggio volte a ridurre l’impatto sull’ambiente marino, parlando delle diverse iniziative messe in campo dai vari attori della regione Liguria, della regione PACA e del Principato di Monaco per fronteggiare questa problematica".
La zona RAMOGE, costituita dalle zone costiere della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, della regione Liguria e di Monaco, è fortemente frequentata dal turismo nautico e negli ultimi dieci anni ha registrato un’intensificazione della grande nautica da diporto. La maggiore densità di imbarcazioni nelle zone di ancoraggio esercita un impatto sull’ambiente marino e sulle specie ivi presenti. Infatti, le zone prescelte per l’ancoraggio sono spesso caratterizzate da habitat molto fragili e sensibili, dove il continuo ancoraggio sulle praterie di Posidonia o sul fondale coralligeno ne provoca il degrado e persino la regressione. Per far fronte a tale sfida, l’Accordo RAMOGE desidera mettere a disposizione dei gestori di queste zone alcuni strumenti per aiutarli a ridurre l’impatto degli ancoraggi sull’ecosistema.