Agricoltura e pesca tradizionali: qualità delle Aree Protette

In Italia la data del 24 maggio è stata declinata in un ricco calendario di incontri, escursioni, mostre ed attività ambientali.
Tra le iniziative, significativa quella organizzata da Federparchi a Roma presso il Centro Convegni Carte Geogragiche dove ha proposto un doppio evento legato all'agricoltura e alla pesca al quale ha preso parte anche il Parco Nazionale e Area Marina Protetta delle Cinque Terre.
Due attività l’una in terra e l’altra in mare che nella loro dimensione più tradizionale rappresentano un elemento vitale di sviluppo locale e di mantenimento della qualità del paesaggio.  

Al mattino, nel corso dell’incontro Verso la Carta Europea dell'Agricoltura per le Aree Protette si è affrontato il tema del rapporto tra settore agro silvo pastorale e mantenimento della biodiversità nelle aree protette.
Da un lato il comparto agricolo che sta attraversando un periodo difficile e che, unitamente ad aspetti di carattere congiunturale, ha fatto registrare una significativa riduzione della competitività. Dall’altro le minacce alla biodiversità tanto preziosa nel nostro paese.
L’agricoltura di qualità, l’unica in grado di conciliare i due temi, può rappresentare un segmento importante anche dal punto di vista sociale ed occupazionale, nell’ambito del quale sono custodite, tra l’altro, le più antiche tradizioni territoriali.
Federparchi sta promuovendo la definizione di un processo simile a quello della Carta europea del turismo sostenibile, più specificatamente pensato per gli aspetti che riguardano l'agricoltura che faccia convergere l’impegno dei due Ministeri di riferimento: quello dell’Ambiente e quello dell’Agricoltura.
Nel corso dell’incontro si sono alternate le voci dei diversi portatori d’interesse ed esperti sul tema al fine di definire una proposta condivisa.

Nel pomeriggio con Pesca e Aree Marine Protette. Quale alleanza? l’oggetto del dibattito si è invece spostato sulla pesca e le minacce allo stato dei mari e al mantenimento della biodiversità.
La discussione si è articolata a partire dalla Direttiva 2008/56/CE, che impone di raggiungere un buono/migliore stato dell'ambiente marino dell'Ue entro il 2020.
Nel corso dell’evento è stato presentato il lavoro “Lista Rossa dei Pesci ossei marini”, realizzato nell’ambito della dell’Accordo quadro “Per una più organica collaborazione in tema di conservazione della biodiversità”, sottoscritto dal Ministero dell’Ambiente e da Federparchi.
Durante il convegno si è discusso sul ruolo e la valorizzazione delle aree marine protette per concorrere agli obiettivi delle politiche per la pesca e della strategia marina.