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Le 'Buone pratiche nelle aree protette' premiate a Festambiente

I riconoscimenti alle aree protette che hanno lavorato su biodiversità agricola e faggete vetuste

(Riomaggiore, 16 Agosto 2017)

Da una parte, i parchi italiani che hanno lavorato affinché l'Unesco riconoscesse le foreste di faggi, centenarie e millenarie, come Patrimonio dell'Umanità; dall'altra, le aree protette che hanno portato avanti, sul proprio territorio, progetti in grado di coniugare tutela del territorio, impresa e agricoltura di qualità. Sono 11 i parchi premiati in occasione di Festambiente, il festival di Legambiente in corso a Grosseto: cinque appartengono al primo gruppo, sei al secondo.

Ricevono tutti il riconoscimento "Buone pratiche nelle aree protette", consegnato da Rossella Muroni, presidente nazionale Legambiente, e Sebastiano Venneri di Vivilitalia. Per il lavoro che ha portato al riconoscimento delle faggete vetuste, sono stati premiati il Parco nazionale delle Foreste casentinesi, Monte Falterona e Campiglia; il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise; il Parco nazionale del Gargano; il Parco nazionale del Pollino e il Parco regionale di Bracciano-Martignano.

Grazie al loro lavoro, il 7 luglio, a Cracovia, l'Unesco ha deciso di inserire le faggete secolari presenti in questi boschi nel patrimonio dell'Umanità, al pari di altre zone d'Europa.

Le prime a ottenere il riconoscimento furono le faggete vetuste dei Carpazi, poi quelle di Slovacchia, Germania, Ucraina e adesso, dopo la candidatura del 2015, è arrivato l'accreditamento per altre 63 faggete in 12 Paesi - le foreste di Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Italia, Romania, Slovenia e Spagna, che aspettavano appunto di essere riconosciute.

Il territorio italiano erra tra quelli che presentava il maggior numero di siti di valore universale. Promosse dall'Unesco sono infatti le faggete cresciute su oltre 2.000 ettari nelle zone del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (a Villavallelonga-Valle Cervara, Lecce nei Marsi-Moricento, Pescasseroli-Coppo del Principe e Coppo del Morto, Opi-Val Fondillo); quella di Sasso Fratino (Parco nazionale delle Foreste Casentinesi), della Foresta Umbra (Parco nazionale del Gargano), di Cozzo Ferriero (Parco nazionale del Pollino), del Monte Cimino e di Monte Raschio (Parco regionale di Bracciano-Martignano).

Per le attività di conservazione della biodiversità agricola, sono stati premiati, sul palco di Rispescia, il Parco naturale regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo; il Parco Regionale della Maremma (che ospita Festambiente); il Parco Nazionale del Vesuvio; l'Ente regionale RomaNatura; l'Ente Regionale di Tepilora; il Parco nazionale delle Cinque Terre.

Solo per ricordare alcuni dei progetti portati avanti in queste aree: il Marchio Parco che punta a certificare i prodotti agroalimentari (ma anche i servizi) che nascono nelle aziende presenti all'interno del Parco della Maremma e nelle aree contigue e la "Pasta dei Parchi" prodotta con grani tradizionali; il protocollo d'intesa siglato tra l'Ente RomaNatura e l'Associazione dei produttori agricoli dell'Acquafredda.

Le 'Buone pratiche nelle aree protette' premiate a Festambiente
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