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Nell’ambito del progetto MAREGOT appare di fondamentale importanza lo studio per uniformare le modalità operative di intervento, in modo da creare una procedura condivisa capace di creare sinergie progettuali e operative per massimizzare il risultato atteso, in termini di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico derivante dall’erosione costiera. Occorre quindi mettere in atto tutte le strategie necessarie ad aumentare la preservazione degli habitat e a innalzare il livello di resilienza ambientale agli eventi avversi, che possano agevolare l’erosione. Tra queste vanno attuate azioni di tutela sia a livello marino, ad esempio con la conservazione delle praterie di posidonia, che terrestre, con la difesa delle dune costiere, oltre ad altre situazioni che possano servire a ridurre l’impatto della forza del mare sull’area litoranea.
Non si può poi dimenticare l’importanza delle zone umide costiere che costituiscono un cuscinetto di interposizione importante all’erosione, grazie alla presenza di un ecosistema in gradi contrastare, consolidando il terreno, il fenomeno dell’erosione.
La parte più importante del progetto di armonizzazione è quella di riuscire a organizzare sinergie operative fra competenze organizzative molto diverse fra Italia e Francia. La tutela delle aree costiere e gli interventi necessari in Italia sono, infatti, demandati a livelli regionali, mentre in Francia è lo Stato ad occuparsi di queste problematiche, con un maggior potere sul fronte esecutivo e organizzativo. Occorre quindi riuscire a creare un modello organizzativo capace di fondere le positività di entrambe le modalità gestionali, cercando di individuare e contrastare tutte quelle aree grigie e critiche, che di fatto potrebbero compromettere un intervento transnazionale efficace.
Bisogna inoltre operare con corrette previsioni sul piano temporale in quanto la gestione dei rischi legati all’erosione costiera richiede l’adozione di misure efficacemente articolate su varie scale temporali, vale a dire a breve temine (orizzonte 2030), a medio termine (orizzonte 2050) e a lungo termine (orizzonte 2100). L’adozione di piani e valutazioni di periodo risulta essere un criterio operativo imprescindibile, non essendo pensabile di poter arrivare al raggiungimento degli obbiettivi senza porsi un arco temporale sufficientemente lungo.
Il progetto prevede quindi la valutazione delle attività da porre in essere sui differenti ambienti che vanno da quello marino alle varie declinazioni di quello costiero, guardando con particolare attenzione all’eccessivo sfruttamento delle coste con insediamenti antropici che, di fatto, vanno a modificare in modo profondo l’orografia del territorio.