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Un riconoscimento speciale che va alla gente, uomini e donne, che ci hanno permesso di conservare un paesaggio unico. Un riconoscimento altrettanto speciale a quanti, quotidianamente, oggi, pur avendo altre possibilità più remunerative, continuano a manutenere il territorio, le vere sentinelle.
Arte, l’arte di mettere vicine le pietre seguendo i consigli degli avi ma anche, forse, l’istinto.
Noi abbiamo una grossa responsabilità. Dobbiamo impegnarci a tramandare la Sapienza dei nostri anziani ai giovani delle Cinque Terre. L’obiettivo è salvaguardare questo bene reso dall’Unesco Patrimonio di tutti. Ci possiamo riuscire .
Abbiamo a disposizione strumenti importanti, la progettualità europea e i proventi che derivano dalle Cinque Terre Card. La capacità dei “maestri” e la loro voglia di impegnarsi per le generazioni future. Abbiamo una rete importante di partner, come Pantelleria e Costiera Amalfitana, ad esempio, con i quali lavorare e confrontarsi.
I muri a secco sono integrazione e scambio. Di energie, fatiche, dialetti, consigli e anche mugugni.
È un momento cruciale. Abbiamo, al centro del campo, il nostro patrimonio culturale e le nostre radici. Non è solo nostro, ora è di tutti. Lo dobbiamo preservare.