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Monitoraggio e conservazione delle comunità di impollinatori in habitat terrazzati

(Sede del Parco Cinque Terre, 04 Novembre 2021)

Il progetto “Strumenti per il monitoraggio e la conservazione delle comunità di impollinatori in habitat terrazzati”, finanziato dal Ministero della Transizione Ecologica, vede il Parco Nazionale delle Cinque Terre, in qualità di capofila, impegnato in azioni dirette all'individuazione delle migliori pratiche agronomiche sostenibili, per un recupero a fini produttivi di aree terrazzate incolte, insieme al Parco della Maiella e agli altri Parchi Nazionali ricchi di terrazzamenti (Vesuvio, Pantelleria, Arcipelago Toscano).

In particolare il gruppo di lavoro, che riassume diverse expertise, punta sia a sviluppare un protocollo di monitoraggio delle specie indicatrici (insetti impollinatori e mesofauna) con un set di indicatori, utili a definire il livello di biodiversità dell’agroecosistema terrazzato, sia ad individuare e sperimentare pratiche agronomiche sostenibili che possano supportare la riduzione dell’uso di agrofarmaci, la regolazione naturale dell’agroecosistema e il mantenimento di una consistente rete di servizi ecosistemici. 

Sugli stessi transetti relativi allo studio degli impollinatori si affianca ora lo studio degli artropodi del suolo con gli entomologi e acarologi del CREA – Centro di ricerca Difesa e Certificazione di Firenze.

Durante i primi sopralluoghi, gli entomologi del CREA insieme ai tecnici dei Parchi Maiella e Cinque Terre, hanno raccolto materiale di terreno superficiale (10 -15cm) in campi terrazzati soggetti a pastorizia e in aree dedicate a vigneti. La metodica di rilievo adottata prevede campionamenti del suolo su cui il gruppo CREA sta eseguendo le analisi di laboratorio per la stima di parametri chimico-fisici (contenuto dell'umidità, tessitura, pH, ecc.) e le analisi biologiche (biodiversità degli artropodi del suolo indice QBSar, attività enzimatica microbiologica).

L’approccio multidisciplinare consentirà l’integrazione dei dati geo-pedologici con la componente biologica (Artropodi, attività enzimatica microbiologica) per meglio connotare l’efficacia di pratiche conservative dell’interfilare vitato a livello di micro e mesoreti ecologiche, considerando il suolo come un’entità in piena coevoluzione con il vigneto.

Da rilievi fogliari sarà valutata la biodiversità delle comunità dei microartropodi che vivono, a livello epigeo, sulla superficie fogliare delle viti. In particolare, sarà valutata la presenza di predatori naturali di specie fitofaghe dannose che garantiscano un grado di difesa autonomo senza intervento dell’uomo.

I dati raccolti forniranno informazioni preziose in merito alla caratterizzazione delle diverse unità vocazionali e alla conoscenza della biodiversità dei suoli terrazzati in contesti sia naturali che produttivi biodinamici.

Monitoraggio e conservazione delle comunità di impollinatori in habitat terrazzati
Monitoraggio e conservazione delle comunità di impollinatori in habitat terrazzati
 
Monitoraggio e conservazione delle comunità di impollinatori in habitat terrazzati
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