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Tra la terra e il mare delle Cinque Terre

di Arrighini Alessandro, laboratorio dell'Università Statale di Milano

(Manarola , 28 Giugno 2017)

 

Sono passate oltre due settimane dal termine del laboratorio e devo ammettere che questa esperienza organizzata dalla mia università, laurea in scienze umane dell ambiente territorio e paesaggio, mi ha fatto aprire gli occhi su come sono realmente le cose e come realmente funziona la vita nelle cinque terre. Oltre che scoprire cose nuove e veramente interessanti, ci ha pensato la natura a rendere l esperienza ancora più entusiasmante grazie alla combinazione naturale di terra e mare.

Fino a questo momento non avevo mai guardato le Cinque Terre con l occhio di un geografo , ovvero come una persona che non si limita a guardare le cose nella loro bellezza, ma cerca di capirne i vari aspetti, soprattutto quelli più nascosti e antichi… semplicemente mi ero recato nel Parco come uno dei tantissimi turisti che ogni anno visitano questa parte della Liguria, e non avevo mai neanche notato un aspetto che caratterizza tutta la struttura dell entroterra, ovvero i quasi 8000 km di terrazzamenti realizzati con la tecnica dei muretti a secco.

Grazie al programma dei vari giorni, abbiamo potuto vedere da vicino questa testimonianza storica tramandata fino ai giorni nostri che sono i terrazzamenti, per la maggior parte ormai abbandonati e la restante parte coltivati a vite, questi furono realizzati a partire dal 1200 o addirittura prima. Questo doveva essere l aspetto delle cinque terre anche ai giorni nostri , con terrazzamenti continui che furono realizzati versando sudore e fatica per cercare di sfruttare al meglio le risorse che offriva il paesaggio.

Il vino era quindi il prodotto che serviva come merce di scambio e che spingeva gli abitanti delle Cinque Terre ( alcuni li spinge anche tutt’oggi seppur molto pochi) a continuare a lavorare e a non abbandonare la propria terra. Un tempo, verso la fine dell ‘800, si contavano quasi 8000 residenti alle cinque terre e del tutto attivi, (lavoratori dei campi, pescatori) oggi invece gli abitanti sono circa 5000 quasi del tutto pensionati. Vi era quindi un equilibrio economico-sociale che con il passare degli anni e con la nascita di nuove infrastrutture e mezzi di comunicazione ( ferrovia su tutte ) si è via via ridimensionato.

Per cercare di recuperare il territorio nel vero senso della parola, la popolazione locale dovrebbe svolgere un ruolo primario, invece , come ci è stato detto durante i vari incontri ai quali abbiamo partecipato, ultimamente la popolazione si è sempre più allontanata; gli abitanti stanno facendo delle scelte che non possono essere considerate sbagliate ma che vanno contro la tradizione e la storia del parco. Sfruttare i flussi turistici mondiali che ogni anno si verificano nelle Cinque Terre, sta diventando la scelta più diffusa da parte di residenti; hotel, bed and breakfast, ristoranti, negozi di alimentari , affittacamere e altri servizi che servono solo ed esclusivamente l turista ( per la maggioranza straniero ).

A Manarola, una volta recati sui terrazzamenti per provare a realizzare i muretti a secco, abbiamo avuto la dimostrazione di questo "abbandono della tradizione" in quanto a realizzarli erano dei ragazzi della caritas di La Spezia e altri ragazzi disoccupati che erano impegnati in un corso professionalizzante. La ferrovia ha influito nello spopolamento delle Cinque Terre perché ha permesso ai residenti di spostarsi verso La Spezia per lavoro in breve tempo e di non essere obbligati a svolgere lavori duri come quello dei campi, che non rende l ‘idea fino a quando non si prova in prima persona, è un territorio molto duro e faticoso, e per svolgere queste attività ci vuole passione.

La Fondazione Manarola assieme alla caritas di La Spezia sta portando aventi un progetto di recupero dei muretti a secco cercando di inserire sul campo profughi ed immigrati. Dagli incontri con il signor. Debattè e con il sindaco di Vernazza Vincenzo Resasco si è capito che la situazione non è cosi semplice come può sembrare; i vari progetti per cercare di ridurre i flussi turistici in determinate giornate o per mettere dei contapersone sui sentieri più trafficati o meno sono tutte idee che per trovare una realizzazione avranno bisogno di ulteriore tempo…per riuscire a far arrivare turisti non solo per scattare due fotografie ma anche per comprendere un territorio che ha una storia e un futuro ancora da scrivere.

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Tra la terra e il mare delle Cinque Terre
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