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OTP è reso possibile grazie al fondo a sostegno delle piccole e medie città d'arte e dei borghi, contributo assegnato nel 2022 al Comune di Vernazza da parte del Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali - Direzione Centrale per la Finanza Locale.
OTP è co-organizzato da Ilaria Bernardi (curatrice del progetto), Carlo Bonini e Luca Ciotoli per Smarturista Cooperativa di Comunità, Gianni Moggia per ProLoco di Vernazza, Gianpaolo Barrani per ProLoco Corniglia, Francesca Guelfi per Uniti per Corniglia.
3 mostre + 1 public program, diffusi tra Vernazza e Corniglia, per riattivare il legame dell'Arte povera con la Regione Liguria e scoprire le "parole-chiave" implicite a quella ricerca artistica, così attuali nel presente e cruciali per il futuro
OTP è un progetto interdisciplinare, curato da Ilaria Bernardi, costituito da tre mostre e un public program, pensato per ricordare il profondo legame della Regione Liguria, e in particolare il meno noto legame delle Cinque Terre, con la ricerca artistica italiana del secondo dopoguerra più nota internazionalmente: l'Arte povera.
Le connessioni tra l'Arte povera e la Liguria sono molteplici, a partire dal suo teorizzatore, Germano Celant, nato a Genova nel 1940 dove visse e lavorò fino al 2000 per poi trasferirsi a Milano. La sua casa genovese, in Salita Oregina, nel giugno 1970 divenne la sede dell'Information Documentation Archives (IDA), suddiviso nelle sezioni di Arte povera, Arte concettuale e Land Art.
Oltre a Celant come curatore, l'IDA coinvolse come redattrice l'altrettanto genovese Ida Gianelli, che dapprima, tra il 1975 e il 1981 con la sua Samangallery in Vico Parmigiani 1 r. a Genova, e poi, dal 1990 al 2008 nel ruolo di direttrice del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, svolse un ruolo fondamentale per il sostegno e la promozione dei più importanti artisti italiani e internazionali, tra cui quelli dell'Arte povera.
La prima mostra in cui compare il nome "Arte povera" fu Arte povera-Im Spazio, organizzata da Celant proprio a Genova presso la Galleria Bertesca dal 27 settembre 1967: vi parteciparono Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Emilio Prini, dei quali gli ultimi due genovesi di nascita.
È ligure anche un altro critico e storico dell'arte, sostenitore fin da subito degli artisti dell'Arte povera, Tommaso Trini (Sanremo, 1938).
Se concentriamo poi l'attenzione sulle Cinque Terre, scopriamo che nel 1965 Alighiero Boetti acquistò una casa a San Bernardino, tra Vernazza e Corniglia, che frequentò fino agli inizi degli anni Ottanta, mentre Michelangelo Pistoletto scoprì Vernazza nel 1965 e lì, nel 1968, mise in scena il primo spettacolo dello Zoo, L'Uomo ammaestrato, e acquistò una casa a Corniglia dove fino al 1981 tenne ulteriori spettacoli dello Zoo in collaborazione con gli abitanti.
OTP fornisce l'opportunità di sottolineare questo profondo legame tra la Liguria e l'Arte povera, proponendo un progetto non solo artistico ma interdisciplinare; non solo legato al ricordo di ciò che è stato, ma soprattutto volto a scoprire le sue principali "parole- chiave", così attuali nel presente e cruciali per il futuro. Non "guardare" ma "traguardare" l'Arte povera è il principale scopo di OTP.
Da qui nasce il suo titolo che ha come significato principale Orizzonte Terzo Paradiso, di cui costituisce l'acronimo. Il Terzo Paradiso è una riformulazione del segno matematico dell'infinito da parte di Michelangelo Pistoletto (ancora oggi assiduo frequentatore di Corniglia) attraverso l'aggiunta di un cerchio centrale: se i due cerchi dell'infinito reinviano ai due mondi opposti, quello della natura e quello dell'artificio, aggiungendovi un anello centrale, è possibile delineare una terza via, quella della rinascita generata dalla messa in dialogo generativo dei due mondi opposti. OTP si propone di guardare verso l'orizzonte (il futuro) per raggiungere il medesimo traguardo di rinascita nel territorio dove si svolge. Per farlo, sovrappone il disegno del Terzo Paradiso alla mappa del Comune di Vernazza rintracciando in essa gli 8 luoghi che, per posizione geografica, cadono nei punti nevralgici di quel simbolo, e organizza un evento in ciascuno di essi capace di creare comunità attorno all'approfondimento di "parole-chiave" implicite all'Arte povera e oggi cruciali per la costruzione del futuro.
In quegli 8 luoghi, infatti, si svilupperà il public program, dal 25 giugno al 8 settembre 2024, un percorso di avvicinamento interdisciplinare al programma espositivo che invece troverà sviluppo dal 17 settembre al 31 dicembre. L'inizio del public program, il 25 giugno, è sancito da un talk di Michelangelo Pistoletto che in quel giorno festeggia il suo 91esimo compleanno. Ciascuno degli 8 appuntamenti è pensato per essere associato a una "parola- chiave" implicita all'Arte povera; rispettivamente: Origine, Natura, Partecipazione, Essere, Memoria, Spazio, Azione, Tempo. Da qui il secondo significato di OTP, che è al contempo l'acronimo di One Time Password, ossia "password valida una sola volta", così come ciascuna delle 8 parole-chiave è utilizzabile soltanto per il singolo evento a cui essa è associata.
Il programma espositivo, parte fondamentale di OTP, prevede 3 mostre, visitabili dal 17 settembre al 31 dicembre 2024: una mostra su Alighiero Boetti nella Chiesa di San Francesco a Vernazza, una mostra documentaria sull'Arte povera presso il Castello Doria a Vernazza, e una mostra diffusa sul territorio tra Vernazza e Corniglia costituita da 6 interventi site-specific di 4 artisti italiani delle generazioni successive all'Arte povera – Stefano Arienti, Marinella Senatore e i Vedovamazzei – che definiscono Boetti e Pistoletto i loro maestri.