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I versanti costieri, già terrazzati a scopo agricolo o troppo impervi per essere coltivati, sono ricoperti dalla vegetazione spontanea, tra cui prevale la macchia mediterranea.
Come indica il nome, è tipica della fascia costiera del bacino del Mediterraneo; è composta da folti arbusti per lo più sempreverdi, che colorano intensamente i versanti in tutte le stagioni dell'anno e non solo durante la fioritura. Sono specie definite sclerofille, dotate di meccanismi biologici di salvaguardia contro il calore, l'aridità e l'insolazione, tipici dell'ambiente marino costiero: per ridurre l'evapotraspirazione hanno ridotto in spine le foglie, indurito e lucidato le pagine superiori per riflettere la luce e coperto di peli quelle inferiori per trattenere l'umidità, ridotto lo spazio internodale sui rametti; per economizzare energia hanno sincronizzato il ciclo vegetativo con quello stagionale, così da riposare d'estate e fiorire e fruttificare nelle stagioni più fresche e piovose; per contrastare l'aridità del suolo e per trattenerlo hanno fortificato ed approfondito l'apparato radicale; per riprodursi, nonostante le avversità ambientali, emettono nuovi fusti dalla ceppaia e diffondono innumerevoli semi.
La loro associazione crea un habitat chiuso e protetto per la fauna, che per tutto l'anno trova il riparo del fogliame, la difesa delle spine dai predatori, l'alimento fornito da foglie, frutti ed organismi animali.
Attraversiamo la macchia mediterranea percorrendo gli itinerari affacciati al mare, dove possiamo riconoscere corbezzoli, lentischi, mirti, eriche, ginestre, cisti ed incontrare la farfalla del corbezzolo, il ramarro, l'occhiocotto, il biacco.
Il Corbezzolo (Arbutus unedo L.)
E' una pianta legnosa sempreverde della famiglia delle Ericaceae, con portamento sia cespuglioso che arboreo, che può raggiungere gli 8 metri di altezza. Ha una folta chioma tondeggiante, irregolare, di colore verde intenso, sostenuta dal fusto corto, eretto contorto e ramificato, di colore rossastro e dalla corteccia sottile e squamosa. Le foglie sono alterne, semplici, brevemente picciolate, seghettate, persistenti, coriacee, lucide superiormente. I fiori a forma di campanellino, sono chiari (bianco-crema-rosato), penduli e riuniti in grappolini detti pannocchie. I frutti, commestibili, sono bacche sferiche, arancioni e rosse, con buccia granulosa e polpa tenera giallastra, che maturano in autunno contemporaneamente alla fioritura. Si riproduce per seme ed anche, più comunemente, emettendo nuovi fusti dalla ceppaia, i polloni. Il corbezzolo è una specie termofila, diffusa lungo le coste del Mediterraneo, dove caratterizza la macchia, sia in purezza, che in associazione con l'Erica arborea, Mirto, Lentisco, Leccio, Sughera.
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L'Erica arborea (Erica arborea L.)
E' un arbusto o piccolo albero sempreverde della famiglia delle Ericaceae, che può raggiungere i 6 m di altezza. Predilige i terreni assolati, ha foglie aghiformi, lisce, a margine rivoltato all'interno, quasi a nascondere la pagina inferiore, per ridurre l'evapotraspirazione. I fiori, ricchi di polline, sono di colore bianco-roseo e profumati, campanulati e densamente riuniti nella parte apicale dei rami; i semi, molto piccoli e numerosi, sono contenuti in capsule brune, che fanno sembrare secca la pianta. La riproduzione avviene sia per seme, che tramite la rigenerazione di nuovi fusti dalla ceppaia; dal legno del ciocco, la radica, resistente al calore, duro, tondeggiante e variegato, si ricavano pipe e rifiniture di pregio. E' un'entità mediterranea, diffusa su terreni acidi a clima caldo-arido, dove forma fitti ericeti e, associata prevalentemente al corbezzolo, compone la macchia.
Nelle Cinque Terre conquista con facilità i terreni agricoli abbandonati del medio versante, tra i 100 e i 500 metri di quota, contribuendo a proteggere il suolo dall'erosione e a predisporre la formazione del bosco di leccio.
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Il Ginestrone (Ulex europaeus L.)
E' un arbusto della famiglia delle Fabaceae, legnoso, sempreverde, che forma densi e intricati cespugli spinosi, alti 2-3 metri. I fusti, chiari e striati di verde, sono rivestiti da lunghe spine e da altre più piccole riunite a gruppi; le foglie delle piante giovani si trasformano nelle piante adulte in piccioli acuminati; i fiori papilionacei, presenti per molti mesi dell'anno, sono gialli e arancioni, profumati, riuniti in fascetti spinosi; il frutto è un legume di circa 2 cm, ovale, brunastro e peloso, contenente dai 2 agli 8 semi.
La specie è distribuita nell'Europa occidentale ed in quella orientale e a clima atlantico, su terreni acidi e degradati, dove forma la macchia a ginestrone o si mescola con altre specie, quali il corbezzolo e l'erica arborea, rendendola impenetrabile. Nelle Cinque Terre occupa i versanti costieri medio-alti, più umidi.
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L'Occhiocotto (Sylvia melanocephala)
E' un uccello passeriforme, della famiglia dei Silvidi, molto frequente nella macchia mediterranea, dove costruisce il nido e, in continuo movimento per controllare il territorio, fa risuonare il suo ce-ce-ce-ce d'allarme, simile a uno strumento di legno rapidamente vibrato. E' un uccellino di piccole dimensioni, che non supera i 13 cm; il maschio è grigio, con il cappuccio nero esteso ben sotto l'occhio, circondato da un anello rosso brillante, la gola è bianca; la coda, tenuta frequentemente aperta, è scura con le timoniere esterne bianche; la femmina ha colori grigio e bruno, più uniformi e meno evidenti del maschio. Si nutre di insetti ed all'occorrenza di frutti e bacche. E' distribuito in tutto il bacino del Mediterraneo.
Il Biacco (Hierophis viridiflafus)
E' un rettile appartenente alla famiglia dei Colubridi, frequente negli ambienti cespugliati e sassosi come la macchia mediterranea. Di colore scuro su base verdastra e giallastra, può raggiungere eccezionalmente i 2 m; ha pupilla rotonda e corpo affusolato. Ha abitudini diurne e si arrampica agilmente su rocce e cespugli per cacciare a vista nidiacei, lucertole, grilli, altri serpenti (anche vipere), roditori. E' presente su tutto il territorio nazionale, comprese le isole, in Francia, nei Pirenei, in Svizzera e in Slovenia.
Nelle Cinque Terre è possibile vederlo in prossimità dei muri a secco e di ruderi, sia tra i coltivi che tra gli arbusti della macchia. (Foto)
La Ninfa del corbezzolo (Charaxes jasius)
E' un Lepidottero della famiglia Nynphalidae, legato alla presenza del corbezzolo, delle cui foglie la larva si nutre esclusivamente. E' una farfalla vistosa, sia per le dimensioni (ha un'apertura alare di 7-8 cm), che per i colori (le ali sono superiormente scure bordate di arancio e inferiormente variegate bruno rossiccio, bianco e arancione); il bruco è verde, grosso qualche centimetro. Si riproduce due volte all'anno, in primavera e in autunno. E' diffusa nel bacino del Mediterraneo e nell'Africa Subsahariana, nell'habitat della macchia mediterranea a corbezzolo, sino ai 700-800 metri di quota. Si nutre preferibilmente di frutta matura e non è raro osservare la farfalla sui grappoli di uva appassita. (Foto)
Silvia Olivari