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Il territorio del Parco Nazionale delle Cinque Terre è montuoso e prevalentemente costiero: solo 300 ettari ricadono nel bacino montano del fiume Vara e non si affacciano sul mare. I versanti, ripidi e franosi, solcati da brevi rivi e articolati in valli e crinali, si distaccano dallo spartiacque principale alto 815 m e prossimo al mare. Pertanto, in poco meno di 4000 ettari coesistono ambienti naturali diversi, sia mediterranei che montani, abitati da specie animali e vegetali proprie, tali da aumentare notevolmente la biodiversità.
La fascia marittima è caratterizzata da rupi costiere, colonizzate da radi e bassi arbusti, frequentate da rettili e uccelli tipici degli ambienti assolati e rocciosi; più sopra, i versanti sono coperti da macchia mediterranea e da boschi termofili sempreverdi, formati da lecci, sughere, pini marittimi, dove sono diffusi la ghiandaia, i picchi, le cince, lo scoiattolo, il tasso e la volpe.
Lungo il crinale, all'interno delle valli, nei versanti convergenti nella Val di Vara, l'ambiente diventa più fresco e umido, idoneo ai boschi di latifoglie decidue, composti da castagni, carpini, roverelle e cerri, dove nidificano la poiana e l'allocco, si muovono volpi e faine, pascolano i caprioli.
I rivi, i fossi, le acque sorgive creano ambienti acquatici indispensabili per la riproduzione degli anfibi e la crescita di specie vegetali bisognose di ombra ed umidità.
Anche i muri in pietra a secco dei terreni agricoli terrazzati, per quanto costruiti dall'uomo, rappresentano un ambiente circoscritto, costituito da terra e sassi, che ospita comunità animali e vegetali rupicole.
Ovunque è presente il cinghiale, introdotto nel secolo scorso e diffusosi spontaneamente con il favore dell'ambiente e dell'uomo.
(A cura del Tenente Colonnello Silvia Olivari, Comandante Reparto Carabinieri Parco Nazionale "Cinque Terre")