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Gli ambienti acquatici naturali presenti nel territorio del Parco Nazionale sono costituiti dai corsi d'acqua e dalle sorgenti. I rivi, a spiccato regime torrentizio, sono stretti e brevi, poco ramificati, lineari, incassati e rocciosi, così che la loro influenza sull'ambiente si limiti alle immediate adiacenze delle sponde ed i relativi habitat abbiano una ridotta estensione laterale. Presentano tuttavia caratteristiche nettamente contrastanti, rispetto ai versanti in cui sono incisi: ombra, frescura e umidità favoriscono biocenosi esclusive, introvabili altrove. Felci, giunchi, equiseti crescono protetti dalle chiome di ontani, sambuchi, noccioli; nell'acqua nuotano le anguille, si riproducono gli anfibi, insidiati dalla natrice. Il sentiero 581 esteso lungo il bacino idrografico di Vernazza attraversa almeno una decina di rivi e di fossi, dove anche in piena estate scorre l'acqua; i sentieri 551 e 507 costeggiano il Rio Casale e il Canale di Riccò.
I Muschi
Sono piccole piante non vascolari, dalle strutture molto semplici che non svolgono funzione di sostegno e dall'aspetto turgido. Fanno parte della divisione delle briofite che comprendono piante di dimensioni piuttosto ridotte e con sviluppo e crescita orizzontale. I muschi sono formati da piccolissimi fusti e foglioline microscopiche; l'assenza di tessuti vascolari per il trasporto dell'acqua e delle sostanze nutritive fa in modo che l'assorbimento di queste ultime avvenga per capillarità lungo tutta la superficie dell'organismo. La riproduzione avviene tramite spore e la formazione di queste necessita della presenza costante di acqua; per questo i muschi prevalgono soprattutto nelle zone umide, ombrose, in prossimità di ristagni d'acqua, laghi, fiumi. Prediligono il terreno, ma si adattano a diversi tipi di substrato, soprattutto quando le condizioni sono stabili nel tempo, riuscendo a svilupparsi anche sulla roccia nuda e negli ambienti acquatici.
La Lingua di cervo (Phyllitis scolopendrium L.)
La Scolopendra comune o Lingua di cervo, deve il nome alla disposizione dei sori (gruppi di sporangi contenenti le spore), simili ad una scolopendra (millepiedi), sulla pagina inferiore della lamina ed al fatto che la foglia sia a forma di lingua, intera, coriacea e liscia superiormente.
E' una felce sempreverde appartenente alla famiglia della Aspleniaceae, comune nelle zone fresche ombrose e umide dal livello del mare ai 1300 m.
Nella scala evolutiva le Pteridofite, una divisione di piante che comprende le felci, risalgono a circa 400 milioni di anni fa ed hanno struttura più complessa dei muschi.
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Il Tritone alpestre (Ichthyosaura alpestris)
E' un anfibio, lungo non più di 12 cm, appartenente all'Ordine Urodela o Caudata, che si distingue dalle altre salamandre presenti nel Parco, la Salamandra pezzata e il Geotritone, per avere la coda appiattita lateralmente ed il ventre giallo o arancione. La femmina, di colore uniforme bruno o grigio, ha dimensioni leggermente maggiori del maschio; quest'ultimo si distingue durante il periodo riproduttivo per la vivacità dei colori della livrea.
E' una specie prevalentemente acquatica, ampiamente diffusa in Europa, dal livello del mare sino ad oltre i 2000 m di quota. Nel Parco Nazionale si riproduce in pozze naturali, nei torrenti ed anche all'interno di invasi artificiali, se dotati di idonei accorgimenti costruttivi ed ubicati in prossimità di rivi e sorgenti.
Come tutti gli anfibi, è specie protetta dalla Direttiva "Habitat" 92/43/CEE e minacciata dalla riduzione e dall'alterazione degli ambienti acquatici riproduttivi.
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Silvia Olivari