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A cura dell'Università di Perpignan, CEFREM (F) e in collaborazione con il LECOB, CNRS (F)
Sintesi del progetto delle attività svolte nel 2020 e 2021 nell'AMP Cinque Terre
Il mare, in particolar modo il litorale, è ricco di suoni di origine biologica (emessi principalmente da invertebrati e pesci ma anche da cetacei), geofisica (onde, vento, pioggia, ecc.) ed umana (imbarcazioni, pesca, prospezione petrolifera, lavori, ecc.). L'insieme di questi suoni genera dei veri e propri paesaggi sonori sottomarini che costituiscono una preziosa fonte di informazione sull'ecosistema. L'ecologia acustica o eco-acustica, è una disciplina emergente che studia questi paesaggi sonori e che permette simultaneamente di seguire lo stato (la diversità e l'attività delle comunità animali) e la pressione antropica (attività umane che emettono rumore) di un ecosistema, e ciò senza impatto e su periodi estesi (settimane, mesi).
Il progetto prevede di svolgere una cartografia sonora delle zone dell'AMP (A/B e C), studiare e seguire la biofonia (ricchezza e diversità sonora, suoni legati alla riproduzione) e l'antropofonia (traffico da diporto e rumore) e l'effetto di misure di mitigazione sul comportamento di corteggiamento. Il monitoraggio e la riduzione dell'inquinamento acustico sono infatti iscritti nella Direttiva UE strategia marina (descrittore 11).
Le registrazioni sonore previste nelle zone A/B e C sono utilizzate per:
quantificare la "vitalità" biologica, le attività legate alla riproduzione (canti di corteggiamento) o alla nutrizione e alla frequentazione di specie emblematiche (delfini, cernie brune, corvine).
quantificare la frequentazione (passaggi di barche), stimarne i livelli sonori emessi e l'esposizione degli habitat sensibili all'inquinamento acustico.
Stabilire l'effetto di misure di gestione (divieto transito in zona A, limitazione della velocità) su comportamenti legati alla riproduzione e quindi chiave per la resilienza degli ecosistemi.
Nel 2022 il monitoraggio acustico sarà svolto su periodi più estesi (ca. 6 mesi) al Mesco (zona A/B), Montenero (zona A/B) e a Manarola (zona C) seguendo un gradiente di traffico da imbarcazioni. Le tre zone presentano infatti livelli di traffico e rumore da diporto diversi e attività acustiche legate alla riproduzione di corvine e/o cernie brune e alla nutrizione (notturna) di delfini.
Le analisi saranno svolte applicando metodi standardizzati di quantificazione della biofonia, della frequentazione e del rumore emesso dalle imbarcazioni di passaggio. Ciò permette il confronto fra anni, con altre aree marine potette e con i livelli di rumore antropici rilevati in altre zone del mediterraneo e oltre.
Con questo campionamento si potranno stabilire i periodi con attività di corteggiamento e riproduzione di cernie brune e corvine e di frequentazione e comportamento di cetacei nell' AMP delle Cinque Terre. Si potranno identificare picchi di attività (fasce giornaliere e stagionali) che permettono di stabilire periodi "sensibili".
La frequentazione da imbarcazioni da diporto, i valori dei livelli di rumore delle barche e del rumore antropico di fondo verranno confrontati tra zone, periodi (alta e bassa stagione) e con altre AMP. Ciò permette di valutare l'effetto delle misure in atto (zona A vs zona C) ma anche di quantificare l'aumento dell'impatto antropico durante i periodi di picco turistico.
Le serie temporali di suoni biologici e antropici verranno sovrapposte per individuare periodi o orari potenzialmente sensibili (alta attività biologica e antropica) e valutare se le misure di protezione incidono positivamente sulle specie e comportamenti chiave.
Tre registratori acustici sottomarini fissati su blocchi di cemento saranno usati per il monitoraggio sonoro.
Le registrazioni saranno effettuate per ca 5/6 mesi, inclusi i mesi estivi con picchi di attività biologiche e sonore (riproduzione di specie costiere, ricchezza sonora) e di attività umana.