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Si è svolto a Cagliari mercoledì 17, giovedì 18 e venerdì 19 gennaio il secondo incontro tecnico del progetto MAREGOT, un importante appuntamento per permettere ai partner di confrontarsi sulle attività svolte e su quelle in itinere.
Tema centrale dell’incontro, in particolare, sono state le attività legate a indicatori e metodologie di misura e monitoraggio dei fenomeni legati al moto ondoso, al bilancio sedimentario, all’evoluzione delle coste alte e alla gestione del rischio costiero, attività coordinate dalla Regione Autonoma della Sardegna. Nel dettaglio si è discusso, grazie al contributo di ARPA Sardegna, della metodologia di analisi dei fenomeni legati al bilancio sedimentario e al trasporto solido fluviale, riguardo al quale sono state prese in considerazione diverse metodologie tra cui il metodo IDRAIM – sistema di Valutazione Idromorfologica, analisi e monitoraggio dei corsi d’acqua – e altri metodi speditivi sperimentati in Liguria. Grazie a MAREGOT le proposte verranno valutate in un’ottica di costi e benefici.
Altro tema prioritario dell’incontro è stato la gestione delle coste alte con gli interventi dell’Università di Genova e di Cagliari.
Si è parlato in particolare delle scelte gestionali che riguardano le falesie costiere: l’instabilità delle coste (frane) viene spesso vista unicamente come un problema di sicurezza e mentre si trascura il ruolo che la naturale evoluzione delle frane costiere ha in termini di alimentazione naturale delle spiagge.
L'incontro tecnico si è concluso con un sopralluogo via mare, grazie alla Capitaneria di Porto di Cagliari, lungo i promontori che vanno da Sant'Elia alla falesia della Sella del Diavolo, interessati da problematiche di varia natura, e oggetto di un finanziamento di 3 milioni di euro già delegati dalla Regione Sardegna al Comune di Cagliari.