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Il bosco di Leccio

Nella fascia mediana dei versanti costieri, riparata dall'azione diretta del mare e adatta allo sviluppo di alberi d'alto fusto, cresce la lecceta, un bosco a predominanza di Leccio (Quercus ilex L.), le cui folte chiome sempreverdi ombreggiano e proteggono il suolo.
Si è per lo più sviluppato in seguito all'abbandono delle pratiche agricole ed alla espansione della vegetazione spontanea, attraverso progressivi stadi di sviluppo: sul suolo nudo non più coltivato si diffondono inizialmente erbe e cespugli spontanei, predisponenti la crescita degli arbusti della macchia mediterranea, tra cui è presente il Leccio, che in ultimo sopravanzerà sugli altri formando il bosco.
Più raramente, nelle zone di minore interesse agricolo e a maggiore vocazione forestale, il bosco di Leccio si è conservato sin dall'origine, per l'interesse economico del suo legno, sfruttato come eccellente combustibile.
La lecceta individua un popolamento forestale costituito da individui arborei di Leccio, che può ospitare esemplari minoritari di altre specie, tra cui Roverella (Quercus pubescens L.), Carpino nero (Ostrya carpinifolia L.), Pino marittimo (Pinus pinaster Aiton); nel territorio spezzino del Parco Nazionale, tra le località di Sant'Antonio e Campiglia, al Leccio si unisce la Sughera (Quercus suber L.), specie assai poco diffusa in Liguria e perciò di riconosciuto interesse scientifico.
All'interno del bosco sempreverde penetra poca luce e riescono a crescere solo specie bisognose di ombra, come le nuove piante di Leccio germinate dalle ghiande cadute e molte varietà di funghi; vi trovano rifugio, alimento e refrigerio gli animali selvatici: cinghiali, tassi, volpi, caprioli, ghiri e tra gli uccelli la ghiandaia, ghiotta di ghiande.

Il Leccio (Quercus ilex L.)
E' una quercia sempreverde a portamento arboreo, appartenente alla famiglia delle Fagaceae, diffusa lungo le coste del Mediterraneo. E' caratterizzata da foglie coriacee persistenti, di forma variabile, lucide e di colore verde scuro superiormente, grigie e feltrose nella pagina inferiore. La chioma è globosa, densa e scura. La corteccia, liscia e grigia negli esemplari giovani, si scurisce e inspessisce con l'età, fessurandosi in scaglie poligonali. Il frutto è una ghianda, marrone quando matura, commestibile e molto appetita dagli animali selvatici, sostenuta da un breve peduncolo a gruppetti di 2-5. Oltre a riprodursi per seme, il Leccio ha capacità pollonante, generando nuovi fusti dalle radici laterali. E' una specie longeva, che può raggiungere i 1000 anni di età e l'altezza di 25 metri; il fusto principale supera facilmente il metro di diametro e si diparte in grosse branche aperte a breve distanza dal suolo.
Presso i Santuari della Madonna di Soviore a Monterosso e della Madonna di Reggio a Vernazza, crescono Lecci alti 20 metri con una circonferenza di 350 cm, inseriti nell'Elenco degli Alberi Monumentali d'Italia.
(Vai alla Galleria fotografica)

La Sughera (Quercus suber L.)
La Quercia da sughero, o Sughera, è un albero sempreverde della famiglia delle Fagaceae, originario dell'Europa sud-occidentale e dell'Africa nord-occidentale, diffuso in tutto il bacino occidentale del Mediterraneo su suoli acidi, sub-acidi e decalcificati, dove è sfruttato per la produzione del sughero.
Si distingue per la corteccia, inizialmente liscia e grigia, poi spessa diversi centimetri, scanalata e spugnosa, chiara all'esterno e rosata all'interno; per le sue proprietà isolanti ed ignifughe e la capacità di ricrescere e sopportare ripetute decorticazioni, è sfruttata per ricavarne il sughero, di cui il Portogallo è il primo produttore mondiale.
Le foglie sono persistenti, coriacee, ovato lanceolate, verdi lucenti superiormente e grigio tomentose inferiormente.
E' una specie longeva, che può raggiungere i 20 metri di altezza e superare il metro di diametro.
La possiamo ammirare in località La Maddalena, nel Comune di Monterosso, e tra Sant'Antonio e Campiglia, nel Comune della Spezia.

La Ghiandaia (Garrulus glandarius L.)
E' un uccello passeriforme appartenente alla famiglia dei Corvidae, lungo poco più di 30 cm, diffuso nei boschi europei e in vaste regioni degli altri continenti. E' robusto, con becco e zampe forti, occhi azzurri, colore del corpo bruno rosato, groppone bianco e copritrici alari barrate nere e azzurre; in caso di eccitazione può sollevare la cresta di piume del capo, striata di bianco e di nero.
Ha abitudini solitarie e diurne, voce aspra e stridente, capace di imitare altri suoni e versi. E' onnivoro, per cui si alimenta di insetti, di piccoli rettili e mammiferi, semi e frutti, ma predilige le ghiande, che costituiscono più della metà della dieta e di cui fa provvista, nascondendole a terra o nelle cortecce delle ceppaie, così da assicurarsi una riserva invernale di cibo e contribuire alla diffusione della quercia a notevole distanza dalla pianta madre. 

Silvia Olivari

Corteccia di Leccio (Quercus ilex L.)
Corteccia di Leccio (Quercus ilex L.)
(foto di: Silvia Olivari)
Foglie e frutti (ghiande) di Leccio (Quercus ilex L.)
Foglie e frutti (ghiande) di Leccio (Quercus ilex L.)
(foto di: Silvia Olivari)
Foglie e fiori (amenti) di Leccio (Quercus ilex L.)
Foglie e fiori (amenti) di Leccio (Quercus ilex L.)
(foto di: Silvia Olivari)
Sughera (Quercus suber L) in località la Maddalena (Monterosso)
Sughera (Quercus suber L) in località la Maddalena (Monterosso)
(foto di: Silvia Olivari)
Sughera (Quercus suber L.) in località Campiglia (La Spezia)
Sughera (Quercus suber L.) in località Campiglia (La Spezia)
(foto di: Silvia Olivari)
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