Caprone ferito sul Mesco: l'Ente Parco precisa

“A seguito della segnalazione della presenza dell’animale ferito sulla scogliera di Punta Mesco, avvenuta il giorno mercoledì 17 agosto scorso, l’Ente Parco 𝐡𝐚 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐟𝐢𝐧 𝐝𝐚 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐭𝐨 𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐞𝐝𝐮𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐫𝐞𝐜𝐮𝐩𝐞𝐫𝐨 e l’organizzazione della squadra di soccorso composta da tecnici dell’Area Marina Protetta e dell’Ufficio biodiversità del Parco Nazionale delle Cinque Terre, dalla Guardia Costiera di Levanto e da volontari del Soccorso Alpino e Speleologico della Spezia.Vista la complessità dell’intervento e l’𝐢𝐦𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐮𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐥’𝐚𝐜𝐜𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐫𝐨𝐜𝐜𝐞 𝐝𝐮𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐞𝐫𝐭𝐚 𝐠𝐢𝐚𝐥𝐥𝐚 per temporali e nei giorni successivi, l’Ente Parco ha dovuto attendere il miglioramento delle condizioni meteo marine per poter raggiungere il caprone, attrezzandosi con una piccola imbarcazione a remi agganciata al gommone dell’Area Marina Protetta.

Senza l’ausilio della piccola imbarcazione a remi non sarebbe stato possibile avvicinarsi all’animale che sostava su rocce particolarmente scoscese e raggiungibili solo via mare. L’animale, inoltre, non si presentava immobile e con 4 zampe fratturate, come erroneamente riportato nell’articolo ma era attivo e con un solo arto ferito. 𝐅𝐮𝐨𝐫𝐯𝐢𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐞 riportata nell’articolo, secondo cui l’esemplare sarebbe stato abbattuto dai cacciatori per porre fine alle sue sofferenze.

Il caprone è stato recuperato nel pomeriggio di sabato 20 agosto dagli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico della Spezia, caricato sui mezzi dell’Area Marina Protetta delle Cinque Terre e dunque trasportato al CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) dell’ENPA a Campomorone (Genova) per le cure necessarie, dove 𝐞̀ 𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐧 𝐛𝐮𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢”.